venerdì 22 marzo 2013

Una casa felice


Da "I segreti di una casa felice", edizione 1953 (e sottolineo 1953)

  • corteggiate vostro marito: abbiate il buon gusto di non farvi mai trovare da vostro marito ancora in vestaglia o tutte affannate. basterà un’energica spazzolata ai capelli e un grazioso grembiule sul vestito di casa, per eliminare quel fastidioso inconveniente: l’aspetto trasandato che troppo la signora assume, anche senza accorgersene, quando è un casa!
  • non fategli rimpiangere sua madre: troppo facilmente le giovane mogli dimenticano che nei loro confronti il marito ha sempre dinnanzi agli occhi, si apre inconsciamente, una pietra di paragone per lui perfetta: sua madre. “faccino il possibile, allora, per evitargli ogni motivo di rimpianto giustificato! non gli somministrino , per esempio, risotto allo zafferano per dieci giorni di fila!”. il consiglio vale anche forse anche per voi, care lettrici?
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  • ad ogni invito il suo abito: ad un “pranzo d’etichetta”, le signore saranno in abito lungo e porteranno dei gioielli; ad un “pranzo semplice” le signore indosseranno abiti da mezza sera, con scollatura nascosta da brevi boleri.
  • ad ogni oggetto il suo posto: il cucchiaio va posizionato nella parte esterna destra del piatto, il coltello a destra col taglio verso l’interno, mentre la forchetta va a sinistra. sempre a sinistra del piatto, verrà messo un panino ed un paio di grissini. i bicchieri vanno sistemati a destra del piatto ordinanti secondo grandezza: calice per acqua, vino rosso e vino bianco. la coppa per lo spumante va a tavola solo dopo prima di servire il dolce.
  • chi serve a tavola?: nei grandi pranzi il maggiordomo, con guanti bianchi; nei piccoli pranzi la cameriera con grembiule e guanti bianchi; quando necessità lo imponga, la padrona stessa, con atti disinvolti e viso inalterabilmente sorridente.
  • commensali: tutte le portate devono passare per la tavola due volte, tranne la minestra, il formaggio e la frutta. se anche solo uno dei commensali si serve per la seconda volta, il padrone di casa è tenuto a fargli compagnia.
  • resistere alle tentazioni: il commensale negli intervalli tra una portata e l’altra poserà con  naturalezza le mani sul tavolo, astenendosi comunque sempre dall’appassionante e laboriosa occupazione di creare palline con la mollica di pane. altra tentazione a cui difficilmente si resiste è quella di usare lo stuzzicadenti. il galateo comanda: soffrite in silenzio.
  • le posate: mentre si mangia, il coltello e la forchetta non vanno mai depositati sulla tovaglia; verranno invece appoggiate nel piatto in modo convergente tra loro. al termine della portata, andranno, invece, posizionate sul piatto in modo parallelo.
  • il pane: il pane non va mai tagliato con le mani o addentato, ma si spezzetta con le mani a piccoli bocconi. no alla scarpetta!!!
  • la frutta: mele, pere, pesche ecc. si mangiano col coltello e la forchetta. prima di servire la frutta, verrà posizionato vicino a ciascun commensale una piccola coppa con dell’acqua tiepida e una fettina di limone: il commensale laverà in essa prima la frutta e poi, terminato di mangiare il frutto, sciacquerà le dita nella stessa per poi asciarsele nel tovagliolo.
  • appunti sul galateo: durante il ricevimento, gli ospiti devono aspettare sempre che la persona più importante si congedi per prima; si usa il baciamano solo sulle signore (mai per le signorine) e il gentiluomo deve prima togliersi il cappello; alla porta le signore hanno sempre la precedenza: l’uomo apre la porta e si accosta per lasciare il passo.

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